MADONNA, IERI PLATINO oggi castano naturale; anche 1ì: sotto le ascelle. Oppure Milla Jovovitch, ultima Giovanna d'Arco alla conquista del mondo, ieri posa pelosa sulla copertina di Dazed. E ancora Monica Bellucci, neo-selvaggia a capelli sciolti e peli ascellari nei ritratti di Ellen Von Unwerth. Sembrerebbero queste le nuove regole del successo. Così diverse da quelle dell'altro ieri quando, per esempio, Succedeva che a Rita Hayworth bruciassero addirittura i capelli per alzarle Ia fronte.
Eppure c'è stato un tempo in cui nessun ragionamento stabiliva cos'era o non era "naturale". Contava solo il volere delle emozioni. Solo passione in quei morbidi rifugi di pelo per nasi e bocche innamorate. Poi, la furia omicida. Rasoiati. Strappati. Decolorati. Spinzettati. Infine scomparsi. Là, cotto le ascelle e tra le gambe, dove ogni ricordo d'animale trovava rifugio, un deserto. Strap. E fu la prima ceretta, una frontiera, netta come una corsia d'autostrada, che da allora divise il pulito dallo sporco l 'utile dal superfluo, l'educato dall'osceno. Da una parte le selvatiche, dall'altra le "signore". Ma non è stato sempre così. Festival di Venezia? 1954. Nello splendore del neorealismo tricotico e nella pulizia delle cucine del1' Excelsior, Sofia Loren esibiva, sotto le braccia alzate per l'ultimo tocco al cappello da cuoco, due isole scure. Due macchie, meglio due presenze: complemento naturale a un meraviglioso décollete in velluto rosso. Probabilmente fu quella l’ultima "apparizione in pubblico" del tanto ovvio, e da allora maleducato, pelo ascellare. Allo sbarco della maggiorata negli studios di Hollywood, il rasoio corse veloce e non solo 1ì. Strap, si E gira. Questo fino a ieri -
Spenti i clamori della protesta femminista, il pelo e i Suoi odori sono diventati il segno di una maggiore consapevolezza di sé, Che vuol dire di una sensualità più erotica, più aperta. Che seduce e conta.
E se invece la depilazione, così trasversale alle più diverse culture, praticata nell'antico Egitto: raccomandata nel Corano, sventolata, rappresentasse un angolo di dominio femminile?
La donna è abituata a intervenire sulla sua natura, fa parte della sua storia, E ogni carezza di pettine o di rasoio: lungi dall'essere un atto di sottomissione all'uomo? E’ In realtà uno sguardo di dominio su di sé, un piacere/spiacersi, che solo le donne conoscono e coltivano al meglio a casa dal parrucchiere nei centri estetici.
Da ragazza non avrei mancato l'obbligo della ceretta. Oggi, nella maturità del mio corpo e del mio amore: non ho più inibizioni. Nell'intimità, le sorprese per entrambi non dipendono più da qualche pelo in più: mi ricordo solo di essere una donna amata.
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